Virgo Fidelis proclamata nel 1949 Patrona dei Carabinieri

 

VIRGO FIDELIS

 Il titolo "Virgo Fidelis" che esprime in tutto significato della vita di Maria e della Sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa.

Il merito maggiore della diffusione e dell'affermazione del culto alla Vergine Fedele è della Benemerita e Fedelissima Arma dei Carabinieri d'Italia. Nell'Arma il culto alla Virgo Fidelis iniziò subito dopo l'ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d'Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo.

Lo stesso Comandante Generale prese a cuore l'iniziativa e bandì un concorso artistico per un'opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri.

Lo scultore architetto Giuliano LEONARDI rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada legge in un libro le parole profetiche dell'Apocalisse: "Sii fedele sino alla morte" (Apoc.2,10).

La scelta della Madonna Virgo Fidelis, come celeste Patrona dell'Arma, si è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell'Arma dei Carabinieri che ha per motto: "Nei secoli fedele".

L'8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII di v.m., accogliendo l'istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria "Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri", fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.

 

 PREGHIERA DEL CARABINIERE

Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra,
noi Carabinieri d'Italia,
a Te eleviamo reverente il pensiero,
fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!

Tu che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice
con il titolo di "VIRGO FIDELIS".
Tu accogli ogni nostro proposito di bene
e fanne vigore e luce per la Patria nostra.

Tu accompagna la nostra vigilanza,
Tu consiglia il nostro dire,
Tu anima la nostra azione,
Tu sostenta il nostro sacrificio,
Tu infiamma la devozione nostra!

E da un capo all'altro d'Italia
suscita in ognuno di noi
l'entusiasmo di testimoniare,
con la fedeltà fino alla morte
l'amore a Dio e ai fratelli italiani.
Amen!

 



INNO ALLA VIRGO FIDELIS

In una luce fulgida di fiamma,
com’ali bianche nell’azzurro ciel,
al tuo trono corrusco, o dolce Mamma,
sale il palpito del figlio tuo fedel,
che in silenzio preparò il suo cuore
ed in silenzio veglia l’avvenir;
su lui rivolgi gli occhi tuoi d’amore
rendi nobile e lieve il suo soffir.

Tu sei Regina dell' eterna corte
perché salisti il monte del dolor;
il cuore mio non fermerà la morte
perché ha giurato fede al tricolor.

Se di baleni il simbolo d’argento
sulla mia fronte ai raggi guizzerà,
e la Bandiera a raffiche di vento
nel tripudio di luce ondeggerà,
allor più ardente delle tue legioni
un grido solo a Te si leverà,
nostra stella, che nel ciel risuoni
giuramento d’amore e fedeltà.

Tu sei Regina dell' eterna corte
perché salisti il monte del dolor;
il cuore mio non fermerà la morte
perché ha giurato fede al tricolor

 

Parole di Mario Scotti - Musica di Domenico Fantini

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Inno alla Virgo Fidelis download mp3

 

La preghiera del Carabiniere alla "Virgo Fidelis" è dell'Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949 era Ordinario Militare.

 

PROCLAMAZIONE UFFICIALE

BREVE APOSTOLICO PAPA PIO XII

 

Nessuno ignora che gli antichi eserciti d'Europa, ispirati da una ardente Fede Cristiana, hanno intensamente coltivato tutte le virtù, atte a formare fortemente e cavallerescamente gli animi dei militari a un più alto e civile senso della vita.

Fra di esse, emerse sempre e costantemente rifulse, come fondamento e principio, quella virtù della Fedeltà, per la quale i militari stessi, votandosi strettamente al loro Capo e alle patrie Istituzioni, preferiscono, generosi e coscienti, di anteporre al proprio bene il bene comune. E non pensiamo che, pur nei nostri tempi, sia andato perduto o dimenticato questo costume della Fedeltà; ché proprio essa, cioè la Fedeltà dei militari, anche col trascorrere degli anni e dopo gravissimi eventi, sia bellici sia civili, e dopo travolte secolari Istituzioni, è rimasta intatta e salda per il bene e per la sicurezza della Patria. Di questa virtù diedero appunto coraggiosamente fulgentissimo esempio i Militari Italiani addetti alla pubblica tutela, chiamati "Carabinieri", in quanto che, saggiamente istituiti in Piemonte, fin dall'anno 1814, per la difesa dello Stato contro i rivolgimenti dei perturbatori ossequentemente accolsero e fedelmente osservarono il celebre loro motto araldico: "Fedele nei secoli". Tuttavia, affinché, in così mutevole avvicendarsi storico di eventi e di uomini i predetti Militari rimangano più costanti nel loro servizio e la loro principale virtù della Fedeltà si congiunga sempre più all'Altissimo Iddio, i loro Cappellani Militari, incoraggiati e preceduti dall'Ordinario Militare per l’Italia, suscitarono in essi una intensa devozione verso la Beatissima Vergine Maria Madre di Dio, con il titolo di "Virgo Fidelis" così come è invocata nelle Litanie Lauretane.

Manifestandosi, invero, tale devozione, non senza spirituale vantaggio, nelle caserme dei predetti Militari per mezzo di immagini sia scolpite, sia dipinte, il prelodato Venerabile Nostro Fratello Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Arcivescovo Titolare di Trebisonda, Ordinario Militare per l'Italia, lo scorso anno, in Roma, nella festa della Presentazione della Beata Vergine Maria Madre di Dio, solennemente propose e annunciò come loro Celeste Patrona la stessa Vergine Maria col nome di "Virgo Fidelis". Trascorso ora il primo anno, lo stesso Prelato, assecondando i fervidissimi voti del Comandante (generale dell'Arma stessa, dei Cappellani e agli altri ufficiali, dei sottufficiali e di tutti i militi, ha rivolto a Noi intense preghiere, affinché ci degniamo benignamente di confermare e di promulgare secondo il rito tale tutela o Patronato Mariano sui Militari Italiani detti Carabinieri ". Inoltre lo stesso Arcivescovo Ci pregò di stabilire che questa festa si possa ogni anno celebrare proprio nel giorno 21 novembre, in pio e santo ricordo, sia della suprema consacrazione della Vergine Maria a Dio, sia di quel Battaglione di Carabinieri, che, divampando anche in Africa Orientale l'ultima guerra, fece tutto intero, nel predetto giorno, il supremo sacrificio della vita nella località di "Culquaber".

Tutto ciò ben ponderato, e affinché una cosi grande devozione di Comandanti e di militi non resti priva di giusto premio, anzi per maggiormente favorirla e accrescerla ogni giorno più verso Dio e la di Lui Madre, cosicché ciascuno di essi sia a Dio e alla Patria "fedele sino alla morte", come pare ammonire nelle immagini la stessa Vergine Maria, assai volentieri riteniamo siano da accogliere tali voti e preci.

Sentito pertanto il Venerabile Fratello Nostro Clemente della Santa Romana Chiesa Cardinale Micara, Vescovo di Velletri, Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, con certa scienza e matura deliberazione Nostra e per la pienezza della Nostra Apostolica potestà, in forza delle presenti Lettere e in modo perpetuo, confermiamo, stabiliamo e dichiariamo la Beatissima Vergine Maria invocata con inno alla "Virgo Fidelis" massima Patrona Celeste presso Dio dell'intera famiglia militare italiana che è chiamata Arma dei Carabinieri d’Italia, con tutti e singoli gli onori e privilegi liturgici che secondo il rito spettano ai principali Patroni di Associazioni, e con la facoltà di celebrare la festa della stessa, tutti gli anni nelle caserme dei detti soldati, nel giorno ventuno del mese di novembre. Non ostanti tutte le disposizioni contrarie.

Questo noi promulghiamo e stabiliamo, decretando che le presenti lettere esistano e rimangano sempre stabili, valide ed efficaci; che acquistino ed ottengano i loro effetti pieni ed integri; valgano pienissimamente, ora e in futuro, per quelli ai quali sono rivolte o potranno essere rivolte; che così si debba secondo la regola giudicare e definire; che da oggi sia inutile e vana, se mai accadesse, qualche decisione che fosse tentata in contrasto a queste Nostre (decisioni), da chiunque, con qualsiasi autorità, scientemente o per ignoranza.

Dato a Castel Gandolfo, sotto l'Anello del Pescatore, il giorno 11 del mese di Novembre, nell'anno 1949, undicesimo del Nostro Pontificato.